E se ne stava lì, con le narici fumanti e gli occhi gialli su di me, tranquillo ma intimamente incazzato... tra le fauci un brandello rosso, resto dell'ultimo pasto. Sopra gli artigli, affondati nella roccia, muscoli tesi pronti al salto. Dietro di lui un cielo nero come la pece, il suo preferito.

lunedì, novembre 21, 2005

GENTE DI CORSA

Tornando a casa questa sera ho notato quanta gente corre... che per la metropolitana, che per il treno, chi per i cazzi suoi. Tutti di corsa, senza tregua, forse in fuga da non so cosa o chi. Quasi non puoi camminare con calma sul marciapiede o guidare la tua vecchia Panda a 40 all'ora per scaldare un pò il motore senza essere travolto o ricevere strombazzate.
Sapete cosa spero? Di avere un giorno un lavoro che non mi imponga di essere in ufficio per una certa ora sennò son cazzi, un lavoro dove se ho voglia di stare a letto qualche minuto in più e prendere il tram successivo nessuno mi spacca il cazzo perchè arrivo mezz'ora dopo. Un lavoro dove devo fare 8 ore al giorno ma decido io quando e come arrivare (ovviamente entro limiti di decenza non arrivare a mezzogiorno) e dove se ho voglia di mangiare un panino a pranzo con amici non mi devo ingozzare per correre alla scrivania. Tanta gente corre senza tregua, non per colpa loro magari perchè lo impone il ritmo della società, io chiedo solo la possibilità di prendermi il tempo che mi serve. Per stare un minuto in più ad osservare il gelido cielo invernale che inizia a punteggiarsi di stelle senza correre sottoterra in attesa di un biscione sferragliante. Il tempo per assaporare una buona brioche al mattino o un marocchino con la cioccolata calda dopo pranzo.
Chiedo solo un pò di tempo.
Ne ho diritto?

4 Comments:

Blogger Viking said...

Concordo in pieno con te Simo, anche perchè stiamo entrando in un periodo in cui ti svegli presto la mattina, esci di casa che è buio e rientri che è buio ancora e allora durante la giornata corri corri pensando di riuscire a tornare a casa in tempo prima che faccia buio. Ragazzi, diamoci una calmata..

7:29 PM

 
Anonymous Anonimo said...

Non c'è dubbio che determinati ritmi siano "agevolati" se non "inspirati" dalla società odierna, ma c'è anche un sacco di gente che ha preso il consiglio fin troppo alla lettera. Esperienze vissute direttamente mi insegnano che in altri Paesi (Parlo di Irlanda, Svezia, UK, US e non di Messico o Giamaica e quindi di medesime condizioni socio-economiche) la mentalità diversa rende tutto molto più gestibile.
Ti auguro vivamente di trovare un lavoro che ti consenta margini di flessibilità (l'ho provato di persona ed è indubbiamente di supporto) ma ricordati che il "tuo tempo" rimane tuo comunque.
Alzarsi 30 minuti prima alla mattina ti leva si un po' di sonno, ma ti consente di cominciare la giornata + serenamente: se ti godi un po' di spazio appena alzato invece di pensare solo che devi correre a lavorare, il sonno in meno sarà ampiamente ripagato.
Se quando esci alla sera hai voglia di fare una passeggiata o cimentarti in osservazioni astronomiche chi te lo impedisce.

Nessuno nega che purtroppo al lavoro venga dedicata una parte importante della nostra vita: ma se il problema è questo sei nella città, regione, nazione e probabilmente continente sbagliato...

take it easy

Max

7:45 PM

 
Anonymous Anonimo said...

bisogna darsi una calmata, non sono i 5 minuti che ci cambiano la vita!!

8:57 PM

 
Anonymous Anonimo said...

Conosco solo un luogo dove tutto è scandito dalla calma, dalla "contemplazione" da un ritmo lento che dice no alla frenesia...i conventi! Credo sia normale in una società che mira a produrre e al profitto andare di corsa, e non certo per sport. Mi viene in mente, MOMO, un bellissimo libro, poi film e anche cartoneanimato che affronta la tematica del tempo ... dobbiamo riprenderci il tempo e se c'è riuscita una bambina, Momo, perchè non dovremmo farcela anche noi??
b.a.g.

4:44 PM

 

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