E se ne stava lì, con le narici fumanti e gli occhi gialli su di me, tranquillo ma intimamente incazzato... tra le fauci un brandello rosso, resto dell'ultimo pasto. Sopra gli artigli, affondati nella roccia, muscoli tesi pronti al salto. Dietro di lui un cielo nero come la pece, il suo preferito.

mercoledì, aprile 12, 2006

MA VOI COME FRIGGETE?

Inoltro questa mail che mi ha mandato il mio amico Shaft (dall'Australia con furore!): è un pò lunga ma interessa tutti noi. Buona lettura! Simo

Curiosi di sapere come viene prodotto l'Olio di semi, quello, per intendersi, dove annegano quintali di patatine e fritture di pesce (rigorosamente congelate) che tanto piacciono ai nostri bambini?
Et voilà:
- Prima di tutto occorre un solvente che tiri via dai semi l'olio. Si usa la benzina, che presenta il trascurabile incoveniente di produrre sostanze tipo resine e gomme che andavano bene per la mummificazione dei faraoni ma che il nostro stomaco non sopporta tanto bene.
- Si aggiunge quindi un nonnulla di acido fosforico per spazzar via le gomme prodotte dalla benzina. A questo punto si è ottenuto un olio ottimo per tirare a lucido le padelle di rame e le cornici d'argento. Occorre quindi ridurne l'acidità.
- Ci soccorre la soda caustica, che trasforma il nostro lucidante in un eccellente bagnoschiuma per le pelli secche.
- Trattiamo il bagnoschiuma con acqua tecnologica (?) per eliminare la saponificazione e magicamente otteniamo un olio che per odore, densità e colore, assomiglia a quello appena tirato fuori dal motore di un trattore.
- Fase della decolorazione: si fa con terre attivate da acido cloridrico. Cioè acido muriatico. Si separano i fanghi colorati ed ecco che il nostro olio assume l'aspetto dell'olio alimentare. Odore e sapore però lasciano molto a desiderare.
- E quindi che si fa? Si mette il deodorante è chiaro! Poi si aggiunge l'acido citrico per eliminare il sapore raccapricciante e gli eventuali residui di sapone. Questi precipitano sul fondo dando vita al miglior detersivo per piatti che abbiate mai sperimentato. Il resto è quello che finisce in bottiglia e poi in padella.
Fantahorror culinario? Terrorismo gastronomico? No. È il normale ciclo produttivo dell'Olio di Semi e dell'Olio di Sansa. Il tutto rigorosamente A NORMA DELLE LEGGI VIGENTI. A onor del vero, si può anche produrre un ottimo olio di semi senza scomodare la chimica ma per semplice pressione. Ma i macchinari adatti allo scopo sono costosissimi e l'olio che se ne ricava è ancora più caro dell'olio d'oliva!
Buona frittura a tutti.